Alberobello storia: scopri le origini e i segreti della città dei trulli
Alberobello storia
Alberobello storia, questa è la parola chiave che ho scelto per scrivere questo articolo sulla città dei trulli. Se sei curioso di sapere come è nata Alberobello e quali sono le sue origini, sei nel posto giusto. In questo articolo ti racconterò la storia di Alberobello, dalle sue origini ai giorni nostri.
Cosa sono i trulli? La risposta nella storia di Alberobello
I trulli sono case in pietra con il tetto a forma di cono. Sono unici al mondo e sono Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Si fanno con le pietre che si trovano sul posto, senza usare malta o altri materiali. Hanno una base rotonda e un tetto alto e appuntito, spesso con dei disegni bianchi. Dentro ci sono una o più stanze, separate da muri o archi. Alcuni trulli stanno da soli, altri sono attaccati tra loro.
I trulli si trovano nella Valle d’Itria e nella Murgia dei Trulli, una zona tra Bari, Brindisi e Taranto. Però, solo ad Alberobello c’è un quartiere intero di trulli, il Rione Monti, con circa 2000 case.
Le origini di Alberobello: come nacquero i trulli
Alberobello nasce nel XIV secolo, quando i Conti di Conversano danno la terra a dei contadini di altre regioni. I contadini si mettono in una zona con molti alberi, chiamata Silva Arboris Belli, che significa “bosco dell’albero della guerra”. C’è una quercia vecchia che ha visto una battaglia tra i Normanni e i Bizantini.
I contadini fanno le loro case con le pietre del bosco, usando una tecnica antica. Così possono smontare e rimontare le case in fretta, se serve. I Conti di Conversano devono pagare delle tasse al Re di Napoli per ogni casa nuova sul loro feudo. Per non pagare, i Conti dicono ai contadini di fare solo case provvisorie e facili da distruggere. Non serve il permesso del Re. Così nacquero i trulli.
L’emancipazione da Conversano: un momento cruciale nella storia di Alberobello
Per quattro secoli, gli abitanti di Alberobello vivono male e sono sfruttati dai Conti di Conversano, che sono cattivi e violenti. Nel 1795, alcuni alberobellesi si ribellano e chiedono al Re Ferdinando IV di Borbone di essere liberi dai Conti e di diventare una città a sé. Ci sono sette capi della rivolta: i dottori Giacomo Giuseppe Pezzolla e Martino Lippolis, il capo d’arte Ottavio Ciaccia e i sacerdoti Vito Fasano, Francesco Cosma Sgobba, Vito Nicola Tinelli e Francesco Martelotta.
Il 27 maggio 1797 il Re dice di sì e fa un decreto che fa diventare Alberobello una città regia. Gli alberobellesi sono felici e festeggiano la loro libertà. Da allora, il 27 maggio è il giorno della nascita della città.
Alberobello oggi: una città che conserva la sua storia e le sue tradizioni
Oggi Alberobello è una città di 10.000 persone, che vive di turismo, artigianato e agricoltura. Oltre ai trulli, ci sono altri monumenti e cose da vedere, come la Basilica dei Santi Medici Cosma e Damiano, il Trullo Sovrano, il Museo del Territorio, il Belvedere e le feste culturali e popolari che ci sono durante l’anno.
Alberobello è una città che ha mantenuto la sua identità e le sue tradizioni, ma si è anche adattata ai tempi moderni. È una città che vale la pena di conoscere e apprezzare per la sua storia, la sua cultura e la sua bellezza.
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e che ti sia stato utile per la tua visita ad Alberobello. Se vuoi saperne di più sulla città dei trulli, puoi visitare il sito ufficiale del Comune di Alberobello.